Salvatore Adamo
L'IMPICCATO


L'impiccarono per via
Alla fiera della morte
Ma nel corpo in agonia
L'anima teneva forte

Lo lasciarono perciò
Sulla forca per tre sere
E la gente gli gridò
Bestemmie invece di preghiere

Ma la folla si gelò
Quando uno sparviero grigio
L'impiccato divorò
E per colmo di prodigio

La sua anima lasciò
Sulla corda a dondolare
E nessuno si sognò
Di venirla a reclamare

Era un negro vi dirò
Tutta qui la spiegazione
Negro che non protestò
Nero di disperazione

Primo negro diplomato
Astronauta che fortuna
Al lato scuro della luna
L'hanno subito assegnato

Di là un pugno si levò
Quando la costituzione
Tutta a un tratto si velò
Rifiutando la ragione

Mise in croce la giuria
Che poi mise in croce lui
Il potente lo punì
Lui pagò le colpe altrui

Ma il potente che cambia la sorte
L'ha fatto Dio
Ed il boia che porta la morte
L'ha fatto Dio

Pure il falco e l'agnello di neve
L'ha fatti Dio
E la terra che il sangue si beve
L'ha fatta Dio... Dio
Chi fra tanti mi dirà
In quel giorno chi lo sa
Perché Dio non era là

Ormai non conta più
Perché al negro in quanto tale
Di rivolgersi lassù
Non gli sembrava naturale

Mi resta il diavolo pensò
Lui paga bene queste cose
L'anima mia gli venderò
Però il demonio gli rispose:

Che dirti ora che sei qui
Fra noi c'è stato un malinteso
Al telefono ho detto sì
Ma il tuo colore... mi è di peso

Negro... non sei che un negro
Negro... non sei che un negro
Negro... non sei che un negro
E sempre sarai negro

Nero... non sei che un nero
E sempre sarai negro.


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